L'Oratio Dominica di Giambattista Bodoni

Autori

  • Valentino Romani

DOI:

https://doi.org/10.6092/issn.2283-9364/5698

Parole chiave:

Giambattista Bodoni, Biblioteca Palatina, Parma, Paolo Maria Paciaudi, Oratio Dominica

Abstract

Giambattista Bodoni rappresenta sicuramente una delle figure culturali più note e influenti del tardo Settecento. La sua perizia tipografica gli valse la benevolenza di alcuni dei più importanti ed influenti personaggi della politica, diplomazia e cultura della storia europea, donando a Parma lustro e notorietà grazie alla tipografia ducale. L’arte del tipografo venne particolarmente affinata tra il 1758 e il 1766, gli anni in cui Bodoni si trattenne a Roma e, sotto la guida dell’abate Costantino Ruggeri, lavorò nella tipografia di Propaganda Fide. Nel 1805, dietro impulso di Pio VII, Bodoni realizzò una delle sue imprese più famose, ossia la stampa dell’Oratio Dominica CL linguis versa, et propriis cuiusque linguae characteribus plerumque expressa. L’opera nasceva come risposta al Pater Poliglotto pubblicato dalla tipografia imperiale francese diretta da Jean-Joseph Marcel e offerta al Santo Padre nel gennaio dello stesso anno. La versione francese venne realizzata in gran parte grazie a punzoni e matrici confiscati proprio alla Tipografia di Propaganda Fide, e portati a Parigi nel 1798. Il risultato dell’impegno di Bodoni fu eccezionale e l’Oratio Dominica, dedicata a Eugenio di Beauharnais e Augusta Amelia, guadagnò nel 1806 al Bodoni il riconoscimento dell’Esposizione dei prodotti d’industria parigina.

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Pubblicato

2013-12-01

Come citare

Romani, V. (2013). L’Oratio Dominica di Giambattista Bodoni. Bibliothecae.It, 2(2), 79–87. https://doi.org/10.6092/issn.2283-9364/5698

Fascicolo

Sezione

Saggi