La biblioteca di un “intellettuale di provincia”: il canonico Marco Moroni (1520 ca.-1602)

Autori

  • Pier Maria Soglian
  • Giampiero Tiraboschi
  • Rodolfo Vittori

DOI:

https://doi.org/10.6092/issn.2283-9364/5702

Parole chiave:

Albino, Bergamo, Marco Moroni, Biblioteca Angelo Mai

Abstract

Alla morte avvenuta tra 1599 e 1602 il canonico bergamasco Marco Moroni lasciò in eredita ai Cappuccini di Bergamo la sua libreria consistente in circa 1130 edizioni, ad oggi la maggiore collezione libraria bergamasca cinquecentesca, quantitativamente superiore anche alle locali biblioteche monastico-conventuali censite dall’inchiesta della Congregazione dell’Indice tra 1599 e 1603. La morfologia intellettuale di tale raccolta, studiata sulla base di due inventari post-mortem, è riconducibile al canone bibliografico della Controriforma, il cui fulcro è rappresentato dai settori teologico, esegetico, patristico, ecclesiologico, che assieme comprendevano più di metà di tali volumi. Al contempo essa  riflette le vicende della brillante e controversa carriera ecclesiastica del suo proprietario, che si dipanarono contraddittoriamente tra l’attrazione del modello rigorista della riforma borromaica di cui fu direttamente partecipe, e le suggestioni intellettuali e religiose eterodosse attestate dalla presenza di oltre una cinquantina di opere proibite, oltre che dal processo inquisitoriale di cui fu oggetto tra gli anni Settanta e Ottanta.

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Pubblicato

2013-12-01

Come citare

Soglian, P. M., Tiraboschi, G., & Vittori, R. (2013). La biblioteca di un “intellettuale di provincia”: il canonico Marco Moroni (1520 ca.-1602). Bibliothecae.It, 2(2), 125–158. https://doi.org/10.6092/issn.2283-9364/5702

Fascicolo

Sezione

Saggi