Per una storia delle librarie claustrali soppresse a Perugia tra il periodo giacobino e l’Unità d’Italia (1798-1866): il ruolo di Luigi Canali nella tutela del «lusso bibliografico» cittadino

Abstract

Il saggio prende le mosse dallo studio in atto per la ricostruzione della biblioteca settecentesca anticamente afferente al convento francescano osservante di Monteripido di Perugia che ha evidenziato numerose alterazioni dei timbri di possesso presenti sui volumi di tale provenienza individuati presso la Biblioteca Comunale Augusta, alterazioni riscontrate anche nelle note di possesso di opere pervenute da altre biblioteche ecclesiastiche cittadine. Nel tentativo di appurare le ragioni di tale evidenza, la ricerca si è dunque focalizzata sulle vicende relative alle soppressioni occorse alle biblioteche claustrali di Perugia tra la fine del Settecento e la metà dell’Ottocento. Di tali indemaniazioni (giacobina, napoleonica e sabauda) si ripercorrono le fasi salienti attraverso l’individuazione delle vicende e dei personaggi che ne sono stati protagonisti: Luigi Canali, Giovambattista Vermiglioli, Giuseppe Belforti, Annibale Mariotti, Vincenzo Cherubini, Cesare Massari, Joseph-Marie De Gérando. A Canali, dotato di un’ottima conoscenza delle realtà bibliografiche custodite nelle varie biblioteche perugine e forte del proprio prestigio personale come bibliotecario pubblico e docente universitario di chimica, si deve verosimilmente un’azione in gran parte occulta condotta su vasta scala e di durata pluriennale, volta ad assicurare alla Biblioteca Pubblica i tesori bibliografici cittadini, evitando la loro possibile dispersione e asportazione in Francia.