La Biblioteca Vaticana nel De bibliothecis antiquis di Andrea Fulvio: un nuovo modello di realtà bibliotecaria
DOI:
https://doi.org/10.6092/issn.2283-9364/5794Parole chiave:
Andrea Fulvio, Francesco Albertini, Biblioteca Vaticana, Salone Sistino, Storia delle BibliotecheAbstract
La pubblicazione degli Antiquaria Urbis nel 1513 e delle Antiquitates Urbis nel 1527 di Andrea Fulvio fu di grande importanza per la nascente storia delle biblioteche. Entrambi i trattati antiquari furono ispirati dal De mirabilibus urbis di Francesco Albertini, dunque, come l’opuscolo del canonico fiorentino, riservano un capitolo specifico alle biblioteche antiche. In tali capitoli Fulvio introduce rilevanti novità concettuali, quali la necessità di una definizione etimologica del termine bibliotheca e l’individuazione di una continuità storica tra le biblioteche greche, quelle romane e la Vaticana. La narrazione della spedizione dei letterati e la designazione esplicita della Vaticana quale erede delle antichelibrariae evidenziano un modello di biblioteca proposto da Fulvio assai innovativo. Il prenestino intuisce che la natura della biblioteca ha risvolti propositivi e di grande attivismo, che affiancano al suo ruolo di custode della tradizione quello, tutto contemporaneo, di edificatrice di cultura, come è definitivamente sottolineato dallo scopo di mettere a disposizione omnibus Romae sia il suo consolidato patrimonio che i suoi recenti ritrovamenti. Nel suo capolavoro antiquario, dunque, il prenestino non soltanto individua alcuni dei punti chiave della futura riflessione bibliotecaria, ma, indicando la Vaticana quale supremo esempio della realtà libraria contemporanea, anticipa di molto compiti e caratteristiche che in seguito la stessa biblioteca avrebbe rivendicato come sue proprie.Downloads
Pubblicato
2014-12-01
Come citare
Baldi, D. (2014). La Biblioteca Vaticana nel De bibliothecis antiquis di Andrea Fulvio: un nuovo modello di realtà bibliotecaria. Bibliothecae.It, 3(2), 15–53. https://doi.org/10.6092/issn.2283-9364/5794
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Saggi
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