Una precoce intuizione di Heidegger. Da l’Homme plante al dilemma della musica
DOI:
https://doi.org/10.6092/issn.2283-9364/7707Parole chiave:
Martin Heidegger, Julien Offray de La Mettrie, Illuminismo, Informatica, MusicaAbstract
Già nel 1957 Martin Heidegger, nel suo saggio intitolato Hebel- der Hausfreund, sottolineava come il linguaggio informatico del computer appiattisse e snaturasse la natura del linguaggio umano, riproducendone solamente le funzioni logico-matematiche a scapito di quelle etiche ed emotivo-sentimentali. Neanche Julien Offray de La Mettrie – che pure nel 1758 teorizzò la figura dell’Homme Machine quale paradigma meccanicistico della mente umana intesa come organizzazione della materia – aveva avanzato l’ipotesi che una macchina potesse riprodurre le proprietà psichiche e le capacità intellettuali dell’uomo. Tale ipotesi viene inficiata da alcune caratteristiche esclusive della specie umana, tra le quali spicca la sensibilità per la musica.
Riferimenti bibliografici
de La Mettrie 1748 = Julien Offroy de La Mettrie, L’homme machine, À Leyde, de l’imp. d’Elie Luzac, fils., 1748.
Heidegger 1958 = Martin Heidegger, Hebel. Der Hausfreund, Pfullingen, Gunther Neske, 1958.
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